Medicina

Vaccini, le bufale secondo Roberto Burioni nel suo libro

Roberto Burioni, specialista del San Raffaele di Milano, si è scontrato con i no-vax sul tema scottante dei vaccini. Il virologo ha deciso di scrivere un libro “La congiura dei somari” in cui spiega che la scienza non è democratica e in medicina non si può decidere per alzata di mano. Il primo libro di Burioni era stato pubblicato lo scorso anno e si intitolava “Il vaccino non è un’opinione”.

Cosa succede quando non si fa il vaccino?

Il virologo sostiene che la scienza non è democratica ed è molto infastidito dalle polemiche sui vaccini, così come racconta a Repubblica. Un Paese come l’Italia corre dei rischi per esempio quello della conquista dei “bambini che non muoiono più perché sono vaccinati”. La scienza ha permesso di raggiungere grandi risultati, sicuramente ci sono delle debolezze e delle imperfezioni ma bisogna fidarsi degli scienziati. Nell’intervista a Repubblica cita anche Piero Angela e la sua storica battuta sulla velocità della luce che non si decide per alzata di mano, Roberto Burioni è convinto che anche sulla validità e sull’utilità dei vaccini non si possa decidere alzando la mano.

La congiura dei somari: titolo troppo offensivo?

Nel suo libro il virologo utilizza la parola somari in maniera grottesca, lui stesso si definisce tale e ricorda quanto sia importante studiare. Il web ha dato il diritto di parola a tutti e lui non è per la censura ma chi sostiene qualcosa deve dimostrarlo. E possiamo dire che sino ad ora tutti i no-vax non sono riusciti ancora a dimostrare concretamente l’inutilità dei vaccini. Roberto Burioni nel 2015 è diventato famoso anche fuori dall’ambiente scientifico, ha una figlia che all’epoca aveva 4 anni e una sua amica gli chiese di esprimere un’opinione sui vaccini, di colpo venne assalito da quelli che definisce i Somari Raglianti. Intanto il 31 ottobre scade il termine per mettersi in regola con i vaccini e non è un caso se il libro è uscito proprio oggi.

Roberto Burioni, le bufale sui vaccini

Per completare la riflessione, riportiamo quelle che secondo Burioni sono le 4 bufale sui vaccini più assurde:

  1. Si ammalano anche i vaccinati: Il virologo per smontare la bufala ricorda che nel 1986 è diventato obbligatorio il casco per la moto con risultati straordinari, tra cui lesioni gravi dimezzate e mortalità ridotta di ¼. Il casco è utilizzato oggi dal 97% dei motociclisti quindi i morti da quando è obbligatorio sono tutti muniti ma nessuno dice che sia inutile o dannoso, non protegge al 100% ma è importante per salvaguardare la vita dei motociclisti. Stesso discorso per i vaccini. Il fallimento vaccinale è un tema di studio all’ordine del giorno e sono in corso nuovi studi per protocolli più efficaci e per avere vaccini migliori.
  2. Dieci vaccini sono troppi: Chi utilizza l’espressione sovraccarico immunologico ovviamente non conosce l’immunologia. Negli anni ’60 c’erano sicuramente meno vaccini ma gli antigeni somministrati erano 3000, con i dieci vaccini di oggi il numero è sceso a 200 e con meno antigeni si proteggono i bambini da un maggior numero di malattie.
  3. Le malattie scompaiono da sole: Non è assolutamente vero perché prendendo come esempio il morbillo, un tempo questa malattia era molto grave e la mortalità era del 30%. Con le cure il dato di è abbassato ma è solo con l’introduzione del vaccino (grafici alla mano) che la malattia è stata contenuta.
  4. Chi viene vaccinato è contagioso per qualche giorno: Gli antivaccinisti ne sanno una più del diavolo e ogni giorno gli esperti come Burioni devono correre più veloce di loro per smentire queste bugie. Nei vaccini non ci sono i batteri o i virus ma solo “pezzi” quindi è impossibile che da singole proteine o molecole possa replicarsi qualcosa. Inoltre nei vaccini costituiti completamente da virus che si replicano questi sono indeboliti e non possono provocare la malattia. Convinti?

Pamela Tela

Caporedattore e amministratrice del sito salute-medicina.com curo i contenuti e i comunicati stampa salute e medicina per poi proporrle ai nostri lettori.