Malati oncologici: quali sono gli aiuti da parte dello Stato?
Le patologie oncologiche sono purtroppo diffuse e impattano in maniera molto pesante sia sulla quotidianità dei malati, sia su quella dei loro familiari. Nel momento in cui le diagnosi sopraggiungono nella vita di una persona – con la conseguente necessità di sottoporsi a chemioterapia o radioterapia – è naturale informarsi sull’indennità di accompagnamento e gli altri aiuti da parte dello Stato.
Se sei qui, significa che vuoi sapere qualcosa di più in merito. Nelle prossime righe, abbiamo elencato quello che dice la legge sul tema.
Malattia oncologica: come lo Stato assiste chi riceve una diagnosi
Quando si parla di diagnosi oncologiche, è specificare che lo Stato viene incontro a chi riceve la notizia della malattia oncologica in diversi modi. Tra questi, rientra il riconoscimento dell’invalidità civile. Nel momento in cui la si chiama in causa, è bene sottolineare che i malati oncologici che ne hanno diritto possono ottenerla a prescindere dalla maturazione, prima del sopraggiungere della malattia, di determinati requisiti contributivi.
Entrando nel vivo delle percentuali di invalidità in caso di malattia oncologica, facciamo presente che sono tre. Ecco quali:
- Invalidità dell’11%: in questo frangente, si chiama in causa la percentuale di invalidità più bassa, da prendere in considerazione nelle situazioni in cui il quadro medico mette in primo piano una prognosi favorevole. In questa circostanza, inoltre, si ha a che fare con una situazione clinica che si contraddistingue per una bassa compromissione funzionale.
- Invalidità del 70%: rientrano sotto a questo cappello tutte le situazioni mediche in cui la prognosi della neoplasia è favorevole ma si ha a che fare con una forte compromissione funzionale.
- Invalidità del 100%: in questo caso, si parla di una prognosi infausta nonostante l’asportazione chirurgica della massa tumorale.
Per ottenere l’invalidità civile, nel momento in cui si riceve la notizia della diagnosi è necessario presentare apposita domanda. Il punto di riferimento è ovviamente l’ASL di residenza.
Indennità di accompagnamento: quando è possibile chiederla
Nelle circostanze in cui, a seguito del sopraggiungere della patologia oncologica, si ha a che fare con problemi di deambulazione o di riduzione dell’autonomia nello svolgimento delle attività quotidiana – p.e. preparazione del cibo e cura dell’igiene personale – si può richiedere l’indennità di accompagnamento.
Qualora l’oncologo dovesse prescrivere un percorso di chemioterapia, il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento risulterebbe automatico. Attenzione, però: nel momento in cui lo si chiama in causa, si inquadra un periodo di tempo limitato. Per amore di precisione, è doveroso specificare che corrisponde alla durata delle terapie.
Legge 104
Proseguendo con l’elenco delle modalità con cui lo Stato viene incontro ai malati oncologici, un doveroso cenno deve essere dedicato alla Legge 104. Per usufruire dei benefici previsti da questo testo normativo risalente al 1992, è necessario presentare la domanda contestualmente alla richiesta di accesso all’invalidità civile.
Quali sono i vantaggi ai quali è possibile accedere?
- Tre giorni di permesso al mese (possono essere riservati sia al malato stesso, sia a un suo familiare).
- Congedo parentale riservato a un familiare convivente con il malato e lavoratore.
Concludiamo facendo presente che il malato oncologico ha diritto anche all’esenzione dal pagamento del ticket sanitario. Questo beneficio vale sia quando si parla dell’acquisto dei farmaci, sia quando si ha a che fare con le visite mediche. In tutti i casi, è necessario che sia i medicinali sia i consulti siano finalizzati alla cura della patologia tumorale.
Anche nel caso dell’esenzione dal ticket sanitario è necessario presentare la domanda all’ASL di residenza. In questa sede, è necessario allegare tessera sanitaria, documentazione sulla propria condizione clinica redatta da specialisti, riconoscimento ufficiale dell’invalidità.