Medicina

Aumentare il seno senza o con chirurgia? La crema funziona per avere un seno ideale?

Pieno, alto e sodo. Il seno ideale dovrebbe rispondere a questi canoni, almeno secondo le 50mila donne italiane che nel 2008 hanno richiesto un intervento di mastoplastica. Numeri che, secondo la Sicpre (Società italiana chirurgia plastica ricostruttiva estetica), includono una percentuale di ragazzine under 18. Un preoccupante fenomeno, quello del “baby-ritocco”, al quale è stato posto un freno con il disegno di legge varato venerdì scorso, per il successivo passaggio alle Camere, che prevede il divieto di impianto di protesi mammarie a fini estetici per le minorenni, oltre ad obblighi informativi alle pazientie all’istituzione del registro nazionale e dei registri regionali delle protesi (il primo in Europa) che consentirà, attraverso un codice, la piena tracciabilità del materiale usato dal chirurgo, e di risalire ad altre importanti informazioni relative all’intervento.

Novità che arrivano sull’onda di un generale “ravvedimento” rispetto a certe esagerazioni del recente passato. «Oggi si ambisce a un effetto naturale, molto lontano dall’icona della maggiorata. Per questo la scelta delle protesi seno – anatomiche o rotonde – dipende dalle caratteristiche specifiche del seno della paziente: da misura, forma, qualità della pelle e altre variabili», premette il chirurgo estetico Giuseppe Sito, docente della Scuola superiore post universitaria di medicina di indirizzo estetico Agorà di Milano. «Anche il tipo di incisione (ascellare, intorno all’areola o sotto il solco mammario) va valutata ad personam, in base alle esigenze estetiche e al posizionamento delle protesi, oltre che alle preferenze della donna», precisa Sito.

Accanto alla mastoplastica additiva con protesi al gel coesivo di silicone (che rimane l’indicazione elettiva per aumentare il seno di una o più taglie e per mantenere il risultato nel tempo), che è un intervento chirurgico importante, eseguito in anestesia locale con sedazione profonda o in anestesia generale e con un decorso post-operatorio relativamente impegnativo, sono in aumento gli interventi di rimodellamento del seno con lipofilling (prelievo di grasso autologo con una micro-liposuzione che, opportunamente trattato, viene iniettato attraverso una piccola cannulaa punta smussa) e soprattutto con i macrofiller a base di acido ialuronico, specifici per il body-shaping.

«Questa metodica si utilizza per migliorare la forma e il volume del seno, ma solo nell’ordine di una taglia-una taglia e mezzo. È un intervento più soft rispetto all’inserimento di protesi, ma il materiale iniettato è riassorbibile: l’effetto dura dai 12 ai 18 mesi, poi va ritoccato», precisa Sito.

E a proposito di filler utilizzati per “riempire” le rughe o modellare labbra e altre zone del viso: secondo un’indagine condotta su 1500 donne dal Centro interuniversitario di dermatologia biologica e psicosomatica di Firenze, in un caso su quattro si verificano effetti collaterali. «La più alta incidenza, 10 per cento dei casi, riguarda i granulomi, a seguire le infezioni batteriche (7) e le recidive di un’infezione da herpes simplex (5)», spiega Torello Lotti, ordinario di dermatologia all’Università di Firenze e presidente SideMast, Società italiana dermatologia medica, chirurgica, estetica. «Effetti avversi che possono imputarsi alla reazione individuale ma anche dalla scarsa qualità e sicurezza di alcuni filler: basti pensare che degli oltre 170 prodotti con il marchio CE presenti sul mercato in Italia, appena sette hanno ricevuto l’approvazione della Food and Drug Administration americana», sottolinea Lotti.

Per questo, e anche in dipendenza della diffusione esponenziale del ricorso alle “punturine” (ogni anno le scelgono oltre un milione e mezzo di donne fra i 30 e i 45 anni e circa 500mila uomini), la SideMast ha proposto di equiparare i fillers ai farmaci iniettabili e di creare un registro che certifichi gli specialisti accreditati, in collaborazione con l’Ordine dei Medici di Roma e in accordo con le maggiori società scientifiche

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Pamela Tela

Caporedattore e amministratrice del sito salute-medicina.com curo i contenuti e i comunicati stampa salute e medicina per poi proporrle ai nostri lettori.